L’ UNIONE INQUILINI 1968 – 2011
Si costituisce nel 1968 a Milano per iniziativa di grossi comitati di base delle case popolari che si battono per il risanamento dei loro quartieri e per un canone sociale ridotto. L’ unione” che è federativa per coordinarsi si serve di un proprio giornale a grande diffusione: “Il giornale dell’Unione Inquilini” diretto da Giuseppe Zambon.
A metà degli anni ’70 l’Unione Inquilini si estende nella Lombardia, in Piemonte e nel Veneto. Il modello da estendere in tutta Italia sono i Comitati Unitari di Base sostenuti da Avanguardia Operaia uno dei più forti gruppi della nuova sinistra. Dal suo impulso in pochi mesi si aprono sedi dell’ Unione Inquilini in Emilia, e Toscana, a Roma e a Napoli.
Alla fine degli anni ’70 il centro nazionale si trasferisce da Milano a Firenze che sta attraversando una straordinaria stagione di lotte per la casa. In tre anni sono 150 gli stabili occupati per impulso dell’Unione Inquilini; in gran parte situati nel centro storico hanno un duplice significato: rispondere al bisogno di alloggi ma battendosi contro una distruttiva e alienante espansione edilizia.
Dal 1974 al 1980 l’Unione Inquilini è il movimento che produce “occupazioni di case e fabbricati sfitti” da Torino a Roma, da Pisa a Napoli, con episodi di enorme rilevanza nazionale.Le lotte sono spesso durissime, con assedi e sgomberi polizieschi, con scontri intorno ai caseggiati; ed è vasta la solidarietà politica e sociale.
Si lotta a viso aperto, si arriva a filmare in diretta TV le occupazioni; non ci si nasconde in alcuna forma di clandestinità.Solo in questo modo l’Unione Inquilini attraversa senza gravi contraccolpi organizzativi gli anni del radicalismo armato. L’Unione Inquilini è sempre stata una “associazione” di volontariato “di classe”, autogestita, senza funzionari, con una grande austerità di bilancio e con grandi orizzonti politici.
Significativi i rapporti con l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), con l’ambientalismo, con le associazioni pacifiste e soprattutto con il nuovo sindacalismo. Infatti l’U.I. sceglie all’inizio degli anni ’90 di partecipare alla costituzione della Confederazione Unitaria di Base (CUB) a cui aderiranno sempre più vasti settori di lavoratori del settore pubblico e privato.
Negli anni sono tante le persone che fanno si rivolgono all’Unione Inquilini: non solo senza casa, sfrattati e mal alloggiati, ma anche molte migliaia di assegnatari delle case popolari, e alla fine degli anni 90 interi comitati di inquilini delle grandi proprietà assicurative, degli enti previdenziali, delle Poste ed ora gli immigrati.
Si resiste contro le privatizzazioni e i saccheggi del patrimonio residenziale pubblico; si difende il canone sociale e ci si collega per questo a movimenti europeo e internazionali.
L’Unione Inquilini è il “sindacato” per il diritto alla casa.