Rinviato a febbraio lo sfratto esecutivo e con la forza pubblica assegnata ai danni della Signora Anna, nel pieno centro storico della città, alle soglie del Giubileo. Uno sfratto per finita locazione ai danni di una persona anziana, sola, fragile economicamente e con condizioni sociosanitarie precarie. Una contraddizione lancinante tra i le parole del Papa per un “Giubileo dei Poveri” e che guardi fondamentalmente alla condizione della precarietà abitativa e invece l’azione spietata delle Società immobiliari del Vaticano che agiscono in senso opposto.
Il picchetto, che ha visto la partecipazione di Rifondazione Comunista e altre realtà del territorio, ha bloccato lo sfratto che la proprietà testardamente voleva comunque fosse eseguito ed è stato ripreso con risalto sulla stampa e le televisioni. Una sospensione di tre mesi che deve permettere, come si legge nel comunicato finale dell’Unione inquilini: “di regolarizzare la situazione della Signora Anna che da tanti anni vive nell’alloggio oppure per garantire il passaggio da casa a casa in un alloggio adeguato e dignitoso.”
Un grido di allarme sulla condizione della Capitale d’Italia che è anche la “capitale degli sfratti”, in cui si eseguono una media di 5 sfratti al giorno, nella stragrande maggioranza dei casi senza forme di accompagnamento sociale e il passaggio da casa a casa, oltre 18 mila famiglie in graduatoria e 87 case popolari loro assegnate nell’intero anno scorso e mentre cresce la tensione speculativa sempre più rapace degli affitti brevi. Un grido che chiama in causa anche il Sindaco e tutta la giunta dell’Amministrazione cittadina. Così, infatti, si chiude il comunicato: “Anche il comune di Roma, che ha recentemente votato una mozione per la sospensione degli sfratti durante il Giubileo, è chiamato a dare seguito a questo impegno con iniziative concrete ed efficaci.”
Di seguito, uno dei numerosi articoli usciti sulla stampa