mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Unione Inquilini Roma. Case della Provincia di Via Trionfale 8891 e Via Vincenzo Chiarugi 15: l’ennesima occasione persa per la Giunta e l’assessore Zevi

E’ da pochi giorni stata resa nota la notizia dell’approvazione della Delibera che dispone la dismissione delle case della ex Provincia di Via Trionfale 8891 e Via Vincenzo Chiarugi 15. 132 alloggi di cui 42 sfitti poiché riconsegnati dagli inquilini che vi abitavano in precedenza. La prima bozza di Delibera aveva destato preoccupazione in molti inquilini che, non potendo o non volendo comprare pur avendo la prelazione, non sapevano di chi sarebbe stata la nuova proprietà dell’alloggio in cui vivono, né le eventuali ripercussioni sul canone d’affitto, sul tipo di contratto e, in generale, sul proprio tenore di vita. In merito ai 42 alloggi sfitti, l’idea iniziale dell’Assessore alle Politiche Abitative Zevi era quella che la Delibera prevedesse la prelazione del Comune su questi immobili, così da poterli convertire a Edilizia Residenziale Pubblica. Questa idea ha suscitato l’opposizione di alcuni inquilini intenzionati a comprare, timorosi che ciò avrebbe potuto avere un effetto negativo sul valore di mercato di mercato dell’immobile che intendono acquistare, i quali si sono opposti, anche assistiti da un avvocato. Il Comune, timoroso delle eventuali ripercussioni politiche, ha subito abdicato all’idea di utilizzo sociale di questi 42 alloggi vuoti, facendo ritirare la prima bozza di Delibera. In questo senso, l’intervento sindacale dell’Unione Inquilini ha avuto tre scopi prioritari: tutelare la condizioni di coloro che non volevano comprare, far riconoscere a coloro intenzionati a comprare dei benefici in virtù di anni di mancate manutenzione e trovare un compromesso che prevedesse per i 42 alloggi vuoti quantomeno la destinazione a social housing in locazione o destinato all’acquisto (affitto a riscatto e altre possibili forme), che potesse almeno garantire un utilizzo sociale e destinato alle fasce di popolazione più svantaggiate di quegli alloggi. Sono state indette ben due assemblee all’interno del complesso, anche alla presenza del Presidente della Commissione Patrimonio e Politiche Abitative Yuri Trombetti, e ci aspettavamo che fosse convocato un incontro fra le parti coinvolte. Invece, arriva direttamente questa Delibera che, se è pur vero che prevede la possibilità di continuazione dei contratti di locazione attuali alle medesime condizioni, tutelando quindi coloro che non acquisteranno gli immobili, prevede la mera vendita all’asta dei 42 immobili vuoti, i quali sarebbero potuti andare invece a sfoltire la graduatoria del Bando ERP dando respiro all’emergenza abitativa in cui versa la città o, quantomeno, a determinate categorie svantaggiate tramite sociale housing. Ancora una volta l’Assessore Zevi si ritrova supinamente a subire lo scorrere degli eventi, piegandosi alla fretta della Provincia e all’interesse di soli 26 nuclei che si sono rivolti all’Avvocato di cui sopra, al fine di scongiurare che ci fosse Edilizia Residenziale Pubblica all’interno del complesso. Peccato Assessore, un’altra occasione sprecata, dopo quella del CAAT di Romanina 2, di realizzare il diritto all’abitare di più persone possibili. Anche oggi la “Felicittà” la facciamo domani.

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