I Dati usciti ieri dal Viminale ci dicono che nella città di Bologna c’è un calo significativo degli sfratti.
Le cifre:
La Morosità e Finita locazione, per il 2023, ha interessato, nella nostra città , è provincia, 574 sfratti con un calo rispetto all’anno precedente di un – 25,97%.
Le richieste di esecuzione sono state 2791 con un calo ponderale del 30,29%.
Mentre le esecuzioni sono state 465 anche qui con un calo del 23,77%.
E fin qui sarebbero dati che conforterebbero se venissero guardati superficialmente.
A parte che non vengono inseriti sgomberi di occupazioni abitative e gli abbandoni senza preavviso.
Ma una riflessione, come Sindacato, ci teniamo a farla.
Sono ancora centinaia lavoratori e cittadini che si trasferiscono nella nostra città in cerca di casa e che non trovano soluzioni se non “stanze” e occupazioni fatiscenti con la speranza di una sistemazione migliore o di potersi congiungere con i propri affetti e familiari.
Vediamo nella trasformazione della città, una volta prevalentemente industriale o manifatturiera delle piccole imprese, in un turistificio ad uso consumo delle multinazionali dei brand, il centro ne è pieno, e delle piattaforme come airb&b che hanno drenato appartamenti e risorse alla cittadinanza e a qualsiasi idea di città come luogo di comunità con senso civico di appartenenza .
Se assommiamo il costante calo dei Salari rispetto all’inflazione, al costo della vita e l’aumento della precarietà lavorativa troviamo la spiegazione del calo degli sfratti.
Non è dovuto al miglioramento delle condizioni di vita ma al contrario della continua trasformazione liberista della città e allo sfaldamento del senso di comunità che ha sempre contraddistinto Bologna.
Crediamo che tutto ciò vada fermato e facciamo appello a tutte le forze sindacali, politiche ed al mondo dell’Associazionismo a continuare, come stiamo facendo con il Social forum sull’Abitare anche a livello territoriale dopo quello nazionale , a elaborare proposte per il diritto all’abitare e alla città per coinvolgere le istituzioni, che devono rappresentare gli interessi dei cittadini e non della finanza.
Dobbiamo resistere all’attacco liberista di finanziarizzazione vuota ed inutile, se non per pochi ricchi, per tutta la cittadinanza bolognese.
Invitiamo tutt*alla costruzione di una manifestazione unitaria per il diritto all’abitare e alla città nell’ottica della proposta “Vuoti zero “ ,che il Social Forum sull’Abitare sta lanciando a livello nazionale, sul nostro territorio.