Da nord a sud del nostro paese Unione Inquilini nella settimana dal 25 al 29 marzo lancia l’iniziativa “Abbiamo un Piano Casa”: giornate nelle quali si chiede l’interlocuzione con i prefetti delle città per consegnare una lettera con i punti programmatici necessari per affrontare i nodi della precarietà abitativa. Presidi e delegazioni chiedono di incontrare i prefetti perché si facciano portavoce e testimoni della piaga della sofferenza abitativa che si riversa sulla stessa tenuta sociale delle nostre città.
Il tema è scomparso dall’agenda politica e, in tale contesto, segnaliamo come dal tavolo per la definizione di un “Piano Casa”, avviato nella sede del ministero delle infrastrutture e trasporti dal ministro Matteo Salvini, sia stata esclusa l’Unione Inquilini insieme a tutte le altre sigle sindacali degli inquilini. In questo modo si è impedito ai rappresentanti dei precari della casa e degli eventuali beneficiari del Piano Casa di apportare un contributo significativo per rispondere ai reali bisogni delle famiglie interessate.
I dati purtroppo sono impietosi e ci restituiscono tutta la drammaticità delle 983 mila famiglie che l’Istat nel 2023 annunciava in povertà assoluta e in affitto (circa centomila in più rispetto al 2021). I dati nelle nostre città restituiscono la nuda crudeltà: nel solo 2022, sono state sfrattate 150 famiglie al giorno con la forza pubblica. Con tutta evidenza si tratta di dati che riportano agli anni pre covid.
Gli sfratti continuano incessanti nonostante i richiami del Comitato Onu sui diritti umani, intervenuto più volte, su sollecitazione dell’Unione Inquilini e a seguito di appositi ricorsi, ha chiesto, con atto formale, di ottemperare a quanto sancito dal Patto internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (art. 11).
La mancata regolamentazione degli affitti brevi ha finito per svuotare i centri delle città: gli inquilini, gli studenti non riescono a trovare case in affitto.
Per questo chiediamo di rifinanziare immediatamente per il 2024 il fondo sociale affitti e per la morosità incolpevole cancellato dalla recente legge di bilancio; un finanziamento straordinario per i comuni al fine di acquisire gli alloggi degli enti pubblici e privati per poter creare in tempi rapidi uno stock di abitazioni avviando percorsi reali per il passaggio da casa a casa dei nuclei sotto sfratto. Recuperare, a partire dal 2024, le decine di migliaia di alloggi ERP, oggi inagibili, per renderli immediatamente disponibili per l’assegnazione. Disporre l’apertura in ogni prefettura di tavoli per una gestione sociale delle esecuzioni, finanziare un piano di incremento di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, a partire dalla prossima legge finanziaria.
Abbiamo un piano e la nostra voce in rappresentanza delle persone che vivono questa drammatica situazione non può rimanere inascoltata, le istituzioni e noi tutti abbiamo la grande responsabilità dover rispondere con misure urgenti, a rischio c’è la tenuta del tessuto sociale.