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29 NOVEMBRE: L’UNIONE INQUILINI ALLO SCIOPERO GENERALE E GENERALIZZATO!

la Legge Finanziaria è iniqua: penalizza i lavoratori, i pensionati e i precari della casa.

Per quanto riguarda le politiche abitative, il governo certifica tutti i suoi fallimenti. Per la terza volta, dopo l’ingresso al governo delle destre, non vengono rifinanziati il fondo sociale affitti e quello per la morosità incolpevole. Benzina sull’incendio degli sfratti: ormai, anche i residui rimasti dai precedenti anni sono esauriti e le città si trovano ad affrontare il nodo della sofferenza abitativa senza risorse e senza strumenti.

E’ peraltro assente il tema delle politiche abitative nel testo del governo, se non per sottrazione di investimenti e risorse. Nelle 9 striminzite righe dedicate al tema della casa nel documento strutturale di bilancio, la cornice entro cui si debbono inserire le singole leggi finanziarie fino alla fine della Legislatura, di casa si parla solo a proposito di social housing nella versione “Salvini – Confindustria”, una operazione tutta per le imprese: “valorizzare” gli immobili pubblici vuoti e le aree dismesse (cioè trarre da essi una rendita finanziaria speculativa) con agevolazioni pubbliche in cambio di una quota residuale di alloggi a canoni un poco più bassi del mercato libero per i lavoratori che servono alle imprese medesime e che oggi non riescono a “importare” a causa dei costi troppo alti per le abitazioni. Non c’è edilizia residenziale pubblica a canone sociale, non si parla delle 650 mila famiglie in graduatoria per una casa popolare, non ci sono risposte per il milione di nuclei che sopravvivono a stento con redditi inferiori al limite della povertà assoluta, come certificato dall’ISTAT.

Una Legge Finanziaria che non si abbatte solo contro il diritto all’abitare ma che estende la precarietà, riduce drasticamente le risorse per il welfare (a partire dalla sanità pubblica e dall’istruzione pubblica), che regala risorse alle scuole paritarie, che penalizza i pensionati, che vuole ulteriormente scippare il TFR dei lavoratori, spostandone parte consistente verso le previdenza integrativa. Una legge finanziaria in cui le uniche spese che crescono ( e cresceranno sempre di più) sono quelle per gli armamenti e per la guerra.

Una legge Finanziaria, infine, che si inserisce dentro un disegno politico reazionario che il governo sta portando avanti: dall’autonomia differenziata, al premierato, al DDL Sicurezza, brandito come un manganello per criminalizzare le lotte sociali e quelle dei lavoratori e per reprimere chi organizza, partecipa e sostiene quelle lotte.

Il 29 Novembre sciopereranno nella stessa giornata sia la parte principale dei sindacati confederali che la grande maggioranza delle organizzazioni sindacali di base, a partire dalla CUB. Le piattaforme non sono le stesse (anche se in diversi punti convergono), le piazze saranno separate. Non è quindi lo stesso sciopero. Ma che tutta l’Italia del lavoro e assieme ad essa, realtà sociali, dei movimenti, forze studentesche condividano la stessa giornata per scioperare e manifestare, è comunque una novità. Per noi, come Unione Inquilini, positiva.

Noi saremo in piazza, con la Confederazione di cui siamo parte, la CUB e, al tempo stesso, ci battiamo perché si rompano recinti e veti e si costruiscano spazi e percorsi unitari, a partire dalle cose concrete e dalle piattaforme condivise. Come è la battaglia referendaria contro l’Autonomia Differenziata e contro la precarietà e l’insicurezza del lavoro: un appuntamento che ci aspetta per la prossima primavera. Così come stiamo sperimentando, dentro la costruzione di forme innovative di coalizioni per il diritto all’abitare, in cui forze diverse, con linguaggi e pratiche differenti, aprono uno spazio pubblico comune di discussione e iniziativa. Non abbiamo nulla da perdere, se non le nostre catene!

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