10 OTTOBRE 2024: GIORNATA NAZIONALE SFRATTI ZERO-VUOTI ZERO
Milano: un’emergenza abitativa che va sempre più ad aggravarsi nel disinteresse delle Istituzioni
A Milano l’emergenza abitativa, in particolare quella degli sfratti, si aggrava sempre di più nel disinteresse generale delle Istituzioni.
Il rialzo continuo del prezzo degli immobili, dovuto anche all’aumento incontrollato degli affitti transitori e degli AIRBNB, ha fatti sì che oltre agli sfratti per morosità incolpevole siano tornati a crescere anche quelli per mancato rinnovo contrattuale, che rappresentano ormai circa il 25% delle convalide negli ultimi 2 anni
Le esecuzioni degli sfratti proseguono a ritmo incessante e senza alcuna programmazione, colpendo quasi sempre famiglie con redditi medi e bassi che non hanno possibilità di trovare una nuova casa a Milano o anche nei comuni limitrofi, dove i prezzi degli affitti non molto diversi.
Dovrebbe essere una priorità dello Stato, della Regione e dei Comuni far fronte alla mancanza di case determinata dalle storture del mercato privato rafforzando l’intervento pubblico e in particolare lo sviluppo dell’edilizia popolare per dare risposte in tempi utili all’emergenza abitativa.
Invece non solo non si vuole predisporre ne’ a livello nazionale ne’ a livello locale un vero piano casa, ma vengono lasciati migliaia di alloggi vuoti (a Milano 6000 di proprietà comunale e 10000 da parte di diffusi ALER) che periodicamente vengono ridestinati a usi più redditizi (vendite, affitti a canoni superiori a quelli dell’edilizia popolare a soggetti che possono garantire maggiori introiti), mentre i numeri delle assegnazioni sono irrisori se rapportati allo sfitto
Nemmeno le già magre previsioni dei piani casa annuali del Comune di Milano vengono rispettate
A fronte di una progressiva diminuzione del patrimonio SAP (di edilizia popolare) passato dal 2021 al 2023 da 34570 a 32996 alloggi per ALER e da 27203 alloggi a 25215 per il Comune, le assegnazioni SAP effettive sono state nel 2023 solo 701, rispetto alle 1200 previste, per ALER e 213 su 480 per il Comune (dati desunti dai piani annuali per l’edilizia pubblica del Comune di Milano)
Ancor più sconcertanti sono i dati per quanto riguarda le assegnazioni SAT (alloggi temporanei per l’emergenza abitativa) di cui nel 2023 ne sono stati assegnati solo 116 sui 170 previsti, numero già irrisorio (nel piano precedente ne erano previsti 300) rispetto alle migliaia di sfratti in esecuzione
Non ci si può quindi stupire che persone e famiglie, anche nelle condizioni sociali e/o di salute più difficili, finiscano sulla strada senza una soluzione alternativa (a parte in certi casi un solo mese di albergo a costo ridotto) e ci siano circa 250 famiglie con domande SAT accettate anche da 8 mesi e più che non hanno ancora ricevuto l’offerta di alloggio
E le famiglie che non trovano risposte con le procedure di assegnazione di alloggi popolari si rivolgono ai Servizi Sociali dove ricevono risposte al limite della decenza (condivisioni in RST, l’Hub di “Casa Jannacci” in via Ortles) ma sempre più spesso il nulla, in quanto anche per le RST c’è una lista di attesa di oltre 150 famiglie.
E intanto sia lo Stato, con il famigerato decreto sicurezza, sia la Regione Lombardia e il Comune di Milano, con politiche discriminatorie e antisociali, cercano di nascondere le loro responsabilità montando campagne contro gli occupanti abusivi di alloggi pubblici, dimenticando che è sicuramente più grave tenere 16000 alloggi pubblici sfitti solo a Milano che occupare una casa, spesso vuota da molti anni, per dare un tetto alla propria famiglia.
NESSUNO SFRATTO SENZA UNA ALTERNATIVA ABITATIVA DECENTE
NESSUNA CASA SENZA PERSONE, NESSUNA PERSONA SENZA CASA
PER UN PIANO CASA CHE DIA RISPOSTE IMMEDIATE A CHI NE HA BISOGNO, INNANZITUTTO ASSEGNANDO IL PATRIMONIO DI ALER, COMUNE ED ENTI A CONTROLLO PUBBLICO (ES Trivulzio e ATS) ATTUALMENTE SFITTO