L’Unione Inquilini ha partecipato all’assemblea nazionale che si è tenuta a Roma preso la Casetta Rossa. Circa 500 delegati e attivisti di realtà sociali, organizzazioni sindacali, forze politiche si sono confrontati e hanno deciso una agenda di mobilitazioni contro il DDL Sicurezza e la deriva autoritaria che vuole imporre contro ogni forma di dissenso e le lotte sociali, sindacali, ambientaliste.
La prima tappa di questa agenda di lotta è sabato 12 ottobre con l’indizione di una giornata di mobilitazione nazionale, articolata per le diverse città italiane e che intende raccordarsi alle lotte dei lavoratori, in primo luogo lo sciopero dei metalmeccanici del prossimo 18 ottobre.
C’è poi la proposta della costruzione di una grande manifestazione nazionale unitaria, la più larga possibile, con il coinvolgimento di tutte le forze democratiche e antifasciste e l’annuncio di una attivazione straordinaria di iniziative di mobilitazione e conflitto durante la discussione del DDL in Senato.
“Non possiamo permettere la restrizione delle libertà fondamentali, lo scivolamento verso i sistemi autoritari e dei populisti al potere”, si legge nel comunicato conclusivo approvato nell”assemblea.
La campagna internazionale “Ottobre Sfratti Zero”, si intreccia quest’anno con questa mobilitazione straordinaria contro il DDL Sicurezza, in difesa delle lotte contro la precarietà abitativa e per difendere il diritto dei sindacati, delle associazioni, dei movimenti a manifestare il proprio sostegno e a portare solidarietà.
L’articolo 10 del DDL Sicurezza invece di sanzionare le Istituzioni che non rispettano il diritto alla casa, che non danno risposta alle 650 mila famiglie che sono in graduatoria e aspettano da anni una casa popolare, che permettono la realizzazione di sfratti che violano i diritti umani, se la prende con pene carcerarie tra 2 e 7 anni contro le vittime di questa situazione, coloro che occupano per necessità un immobile vuoto, inutilizzato e abbandonato e persino contro chi subisce una sentenza di sfratto e non ha alternative se non la strada. Una criminalizzazione che si estende, infliggendo le medesime pene, contro coloro che portano solidarietà, aiutano, difendono chi vive la precarietà abitativa.
Come si legge, nell’appello conclusivo dell’assemblea “Siamo di fronte ad una svolta storica drammatica, chiamiamo tutte le forze sociali e politiche a mobilitarsi e prendere iniziative all’altezza dei rischi che concretamente sta correndo la nostra democrazia”.