sabato, Dicembre 21, 2024
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Dalle case popolari e dai quartieri delle periferie: NO all’Autonomia Differenziata e Si al diritto alla casa!

IL VOLANTINO DELL’UNIONE INQUILINI

NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA

SI AL DIRITTO ALLA CASA

FIRMIAMO PER IL REFERENDUM ABROGATIVO!

L’Italia è tra i Paesi europei che ha il minor numero di case popolari a canone sociale (meno del 4%, rispetto a una media europea del 16%), complessi vecchi e in gran parte in degrado, senza manutenzioni. Che fine hanno fatto i fondi del PNRR che dovevano servire a risanarle? Che fine fanno i fondi europei che dovrebbero servire all’efficientamento energetico?

Già con la modifica del Titolo V della Costituzione, lo Stato si è sostanzialmente sbarazzato della questione abitativa e per quel poco che faceva (per esempio i fondi di sostegno per le locazioni e per la morosità incolpevole), ci ha pensato il governo Meloni ad azzerare ogni residua forma di finanziamento nazionale. Le Regioni, lasciate a sé stesse, sono ricorse alla vendita e alla privatizzazione del patrimonio abitativo di loro proprietà.

La sofferenza abitativa strutturale è clamorosamente cresciuta: 650 mila famiglie in vana attesa di un alloggio popolare di cui avrebbero diritto, 90 mila case popolari vuote e non assegnate, 200 mila sfatti esecutivi che incombono come un incubo sulle famiglie più povere, 170 mila pignoramenti alle porte per chi non ce la fa a pagare il mutuo che è stato costretto a contrarre, 1 milione di nuclei in povertà assoluta in affitto, ai limiti per cadere nel baratro dello sfratto per morosità.

Con l’Autonomia Differenziata sarà peggio: hanno fatto la Legge che trasferisce 23 competenze fondamentali dallo Stato alle Regioni ma ancora non hanno fissato i “LEP”, ovvero i “Livelli Essenziali delle Prestazioni” da garantire su tutto il territorio nazionale.

Per queste ragioni, invitiamo gli assegnatari, gli inquilini, i precari della casa a firmare per il referendum per abrogare la Legge sull’Autonomia Differenziata imposta dalla Lega, voluta dal governo Meloni e votata da tutto il centro destra in Parlamento.

Una firma che prepara una stagione di lotta e protesta per chiedere una nuova politica economica e sociale: basta politiche dell’austerità, basta con la folla corsa al riarmo, unica voce della spesa pubblica in crescita esponenziale.

Vogliamo risanare le case popolari esistenti che sono malsane e in degrado, vogliamo l’efficientamento energetico dei palazzi, vogliamo un piano per nuove case popolari e non più per i palazzinari e per il finto “social housing”, non vogliamo più sfratti senza passaggio da casa a casa!

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