giovedì, Luglio 4, 2024
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Bologna: approvato ordine del giorno che esprime dissenso al DDL Sicurezza. La soddisfazione dell’Unione Inquilini

COMUNICATO STAMPA

BOLOGNA: PRESENTATO ODG PER RIPRISTINARE E IMPLEMENTARE FONDI POLITICHE ABITATIVE ED ESPRIMERE PREOCCUPAZIONE PER IL DDL SICUREZZA. 

Siamo soddisfatti dell’impegno che il Consiglio Comunale di Bologna si è preso attraverso il voto positivo all’Ordine del Giorno, contro la forma che ha preso il DDL SICUREZZA, a firma dei Consiglieri Begaj, Larghetti e Marcasciano che, come Unione Inquilini, avevamo proposto e dato spunto per la presentazione in Consiglio Comunale. 

A loro va va il nostro ringraziamento per il lavoro svolto. 

Un ODG, si legge nel documento, che impegna l’amministrazione della necessità di farsi portavoce presso il Governo per chiedere il rifinanziamento urgente del fondo sociale affitti e quello per la morosità incolpevole, che il Governo Della Destra ha tagliato, e di supportare finanziariamente i comuni che intendono acquisire immobili dismessi per fini abitativi, o che presentino progetti al fine di recuperare e mettere in assegnazione, entro il 2025, i circa 90 mila alloggi di edilizia residenziale pubblica, a livello nazionale, vuoti e non assegnati, garantendone il mantenimento dentro l’ambito dell’ERP, anche prevedendo un capitolo apposito nella prossima legge finanziaria.

Nell’ ODG si legge anche della preoccupazione dell’Amministrazione della città rispetto alle previsioni contenute in quel Disegno di Legge, in discussione presso la camera dei Deputati, chiedendo un suo profondo ripensamento.

È una presa di coscienza da parte dell’amministrazione sulle tematiche delle Politiche Abitative che imbocca la giusta strada.

Michele Cirinesi 

Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato

Il Consiglio Comunale di Bologna

Premesso che:

 – La condizione abitativa del Paese è segnata da una acuta sofferenza strutturale: quasi un milione di famiglie che vivono in affitto versa in condizione di povertà assoluta;

 – pendono circa 200 mila richieste di sfratto esecutivo (il 90% per morosità) per il quale è stato richiesto l’intervento dell’Ufficiale Giudiziario e ogni giorno nel Paese si eseguono circa 140 sfratti, spesso separando le famiglie e senza considerazione per la presenza di minori, anziani, malati o portatori di handicap gravi e senza che, si riesca a fornire alloggi alternativi adeguate;

– sono circa 170 mila i pignoramenti pendenti per insolvenza per il pagamento dei mutui;

– sono diverse centinaia di migliaia (secondo i dati più accreditati, oltre 600 mila) le famiglie che hanno fatto domanda di casa popolare e che sono collocati utilmente nelle graduatorie dei comuni ma che rimangono senza risposta a causa della carenza strutturale di offerta di abitazione a canone sociale;

Considerato che:

– Il governo nazionale, in questa XIX Legislatura ha assunto provvedimenti che hanno contribuito a peggiorare la condizione della sofferenza abitativa strutturale: ha azzerato le risorse rivolte ai comuni per l’erogazione del contributo affitto alle famiglie con redditi bassi e per la morosità incolpevole; è intervenuto cancellando il reddito di cittadinanza, eliminando così anche la parte relativa al contributo affitto in esso contenuto; ha lasciato i comuni senza risorse e senza strumenti per affrontare le gravi situazioni di acuta sofferenza, in particolare rispetto all’esecuzione forzata di sfratti senza passaggio da casa a casa;

– È appena cominciato l’iter parlamentare sul ddl sicurezza Nordio-Piantedosi, che contiene norme fortemente repressive nei confronti delle forme di protesta e di disobbedienza pacifica, che sono già punite dal codice penale o in via amministrativa (come ad esempio il blocco stradale)

– Nel ddl sopra richiamato, vi è anche nello specifico all’articolo 8 l’introduzione di un nuovo reato nel codice penale, con la sanzione di una pena tra 2 e 7 anni per chi occupa o detiene senza titolo un immobile;

Tenuto conto che:

– Essendo il reato di “invasione di terreni o di edifici” è già normato dall’art. 633 del codice penale, crea perplessità e necessita di maggiori specificazioni la previsione di una norma dal titolo “Occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”. Infatti, come segnalato dagli stessi Uffici Legislativi della Camera dei Deputati: “Sulla base della formulazione letterale del testo la fattispecie dell’acquisizione fraudolenta sembra riferirsi a tutti gli “immobili altrui” e non soltanto a quelli destinati a domicilio altrui”. Sulla base della suddetta norma, quindi, chiunque occupi un immobile pubblico o privato, anche vuoto, inutilizzato e non già assegnato ad altre famiglie che ne presentano i requisiti sociali, viene perseguito e a suo carico viene prevista una pena fino a 7 anni di carcere, a prescindere dal fatto che detto immobile sia realmente domicilio di un altro nucleo o anche “destinato” a tale scopo;

 – Il testo in esame, inoltre, estende la pena anche a coloro che sostengono o offrono qualsiasi utilità verso l’occupazione o la detenzione senza titolo di immobili non già destinati ad altri usi, anche se svolte in maniera pacifica e nonviolenta e senza alcuno scopo di lucro, rischiando di produrre una forma di criminalizzazione per sindacati, comitati, associazioni del volontariato che spesso hanno un ruolo importante nel favorire soluzioni e mediazioni per famiglie e soggetti in disagio abitativo;

inoltre tenuto conto che:

– per contrastare il racket della criminalità organizzata, che al contrario di sindacati e gruppi di volontari specula sulla sofferenza sociale, non bastano risposte repressive ma di politiche abitative robuste e continuative;

Considerato infine che:

– tutte le opposizioni in parlamento hanno segnalato il pericolo che si cela dietro questo ddl sicurezza;

Invita il sindaco a rappresentare al Governo e ai Gruppi Parlamentari:

 – La necessità di rifinanziare urgentemente il fondo sociale affitti e quello per la morosità incolpevole e di supportare finanziariamente i comuni che intendono acquisire immobili dismessi per fini abitativi, o che presentino progetti al fine di recuperare e mettere in assegnazione, entro il 2025, i circa 90 mila alloggi di edilizia residenziale pubblica vuoti e non assegnati, garantendone il mantenimento dentro l’ambito dell’ERP anche prevedendo un capitolo apposito nella prossima legge finanziaria;

 – La preoccupazione dell’Amministrazione della città rispetto alle previsioni contenute nel “DDL Sicurezza”, in discussione presso la camera dei Deputati, chiedendo un suo profondo ripensamento.

Firmato: D. Begaj, S. Larghetti, P. Marcasciano

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