sabato, Novembre 23, 2024
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L’Unione Inquilini, con i movimenti popolari italiani, incontra Papa Francesco

L’Unione Inquilini parteciperà all’incontro tra i movimenti popolari italiani e Papa Francesco che si terrà a Verona tra il 16 e il 18 maggio prossimi. L’incontro vero e proprio con il Papa avverrà il 18, preceduto da due giorni di confronto tra i delegati dei movimenti popolari italiani per mettere a punto un’agenda condivisa su  cinque tavoli: “Migrazioni”, “Ecologia integrale e stili di vita”, “Lavoro, economia e finanza”, “Diritti e democrazia”, “Disarmo”.

Non cambiamo pelle: siamo e rimaniamo un sindacato laico, fortemente radicale nelle proposte di svolta contro le politiche neoliberiste che hanno prodotto una generalizzata precarietà nel mondo del lavoro ma anche nelle città, sommando sofferenza abitativa e degrado urbanistico e ambientale. Siamo portatori di una proposta alternativa, un cambio di paradigma nelle scelte urbane e in quelle delle politiche abitative. Come affermato nella campagna che abbiamo promosso nel Paese: “Abbiamo un piano casa!”, alternativo alle scelte scellerate di questo governo e alternativo al ciclo neoliberista che ha permeato tutta la politica dei governi di questi tre decenni.

Vogliamo un nuovo intervento pubblico per la realizzazione di centinaia di migliaia di case popolari senza consumo di suolo, con la riconversione a fini abitativi del patrimonio pubblico e privato vuoto, abbandonato, in disuso.

Vogliamo che si interrompa il meccanismo perverso di sfratti che gettano in strada le famiglie, spezzano i nuclei familiari, separano i figli dai genitori, senza riguardo per gli anziani, i portatori di disabilità, i malati. Sfratti criminali che violano i diritti umani sanciti in trattati e convenzioni internazionali che lo Stato italiano ha firmato e il Parlamento ratificato.

Vogliamo il recupero dei grandi complessi popolari che significa il risanamento delle periferie e l’avvio di un piano per la riconversione ecologica delle città, che parta dalle comunità energetiche solidali, utilizzando i fondi europei che ci sono e non vengono spesi (a questo proposito, che fine hanno fatto le risorse del PNRR sui Piani di Riqualificazione Urbana? Quelli per l’efficientamento energetico? E così via?).

Vogliamo contrastare l’espulsione della residenza popolare dal cuore delle città (la cosiddetta “gentrificazione”) e, quindi, per esempio, chiediamo la limitazione, la regolamentazione, il blocco della deregolazione selvaggia dei cosiddetti “affitti brevi”.

Soli si perde tutti, uniti si può realizzare il sogno di raggiungere la massa critica necessaria non solo per fare argine (cosa sicuramente indispensabile) ma, soprattutto per ridare forza a una politica alternativa.

In altre, parole, rimettere in cammino la speranza di un cambiamento radicale.

Sono qui il senso e la prospettiva della coalizione sociale per il diritto all’abitare che ci siamo posti come obiettivo di una costruzione concreta e reale.

Sono questi i passi che abbiamo fatto nel Forum Sociale di Bologna dello scorso aprile, è questo il passo che facciamo, assieme alla Rete dei Numeri Pari (di cui siamo tra i cofondatori), nel meeting di Verona, denominato “Arena di Pace”, in cui la Chiesa, con Papa Francesco, incontra i movimenti popolari italiani.

Non partecipiamo al meeting di Verona come ospiti o uditori ma come attivi partecipanti. Le nostre compagne e i nostri compagni hanno contribuito a costruire i documenti che saranno alla base del confronto con il Papa. Testi che saranno ulteriormente discussi e approfonditi nei due giorni precedenti l’incontro del 18 maggio. Documenti che torneranno, dopo il 18 maggio nelle assemblee popolari delle città per tradurli in azioni concrete.

L’Unione Inquilini è parte costruente di questo e altri percorsi collettivi, unitari, comunitari, rimanendo sé stessa ma cercando di rompere il recinto dell’autoreferenzialità.

E’ facile darsi ragione da soli, nei dibattiti in cui sostanzialmente è come guardarsi allo specchio.

Il vero cammino è far comprendere le proprie ragioni dentro il confronto con altri soggetti, autonomi come noi, riuscendo farle diventare un patrimonio collettivo.   Siamo nel solco della storia e della cultura dei fondatori dell’Unione Inquilini: “L’Unione Inquilini fa lavoro politico anche parlando con la gente nelle osterie, non disdegnando il dialogo con i preti e revisionisti, con lo scopo di tentare il massimo di unità fra il popolo in difesa degli interessi concreti.”

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