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Patto per la casa a Reggio Emilia

Questa mattina, come Unione Inquilini Reggio Emilia, eravamo presenti alla conferenza stampa di ACER Reggio Emilia per la presentazione del PATTO PER LA CASA.
Sarà una scommessa convincere i proprietari privati di alloggi sfitti a metterli a disposizione nel mercato della locazione ad un canone calmierato tra i 300 e i 350 euro al mese per cinque anni.
Offrendo in cambio non solo una “copertura” economica a garanzia di eventuali morosità degli inquilini, ma anche una serie di incentivi economici per realizzare interventi di piccola ristrutturazione, necessari per rendere gli alloggi -spesso vuoti da tempo- nuovamente abitabili.
E’ l’obiettivo del “Patto per la casa” della Regione Emilia-Romagna che, varato nel 2021, diventa operativo nel Comune di Reggio Emilia e nei sei “ad alta densità abitativa” dell’Unione Tresinaro Secchia.
Il soggetto attuatore è in tutti i casi Acer, l’Agenzia territoriale per la casa, che in favore dei ceti medi in difficoltà (a cui il patto si rivolge), ha attivato fin dal 2008 il servizio di “Agenzia per la casa”, aiutando 531 nuclei familiari.
Oggi su questo fronte sono attivi 300 contratti e circa 350 richieste di alloggio.
Con il patto per la casa, l’Acer reggiana stipulerà dei contratti di affitto con i privati, procedendo poi per sublocare gli immobili in un mercato che è sostanzialmente bloccato.
Per il patto ricordiamo ci sono a disposizione delle province a livello regionale circa otto milioni. Risorse che non vengono ripartite, ma erogate quando richieste.
A Reggio Emilia gli alloggi sfitti sono 3.000 di cui il 60% ammobiliato: troppi per una città come Reggio Emilia.
Per cui, considerando i contributi del patto (5.000 euro circa per l’avvio dell’alloggio e altrettanti circa di garanzia sul contratto) l’obiettivo potrebbe essere quello di parlare con alcune centinaia di proprietari con alloggi in buone condizioni.
Sono interventi , come i canoni concordati, che possono servire alla fascia media per affrontare una situazione abitativa sbilanciata troppo a favore del profitto.
Da tempo l’Unione Inquilini – dichiara Giuseppe Petracchi Segretario cittadino – sostiene che il problema sia da tempo strutturale in tutta Italia e che serve un vero e proprio Piano Casa che si ponga nell’ottica di un intervento su tutte le politiche abitative.
Sono quindi gocce nel mare che attenuano il problema, ma non lo risolvono.
Come sindacato vigileremo, e cercheremo anche di pubblicizzare, in base alle nostre forze, l’agenzia, ma non basta, conclude Petracchi. Chiediamo come organizzazione sindacale che sia il livello nazionale a intervenire con leggi e sovvenzioni economiche che aiutino realmente gli enti locali, e che il ministero inizi un percorso concordato anche con i sindacati degli inquilini affinché ci sia un reale Piano Casa a beneficio delle classi lavoratrici.


Unione Inquilini Reggio Emilia

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