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Il cammino verso Verona: l’assemblea di Roma dell’8 maggio 2024

L’assemblea di Verona tra i movimenti popolari e Papa Francesco è stata frutto di un cammino: numerosi incontri, assemblee, momenti di approfondimenti.

Le nostre compagne e i nostri compagni hanno partecipato ai tavoli preparatori, intervenendo e incidendo nei documenti che saranno oggetto di una ulteriore verifica e approfondimento nei due giorni precedenti l’incontro con il Papa.

In alcune città, le nostre sedi hanno contribuito alla convocazione di assemblee popolari, partendo dalle problematiche che si vivono sul territorio (per esempio la nostra sede di Fiumicino è stata parte costitutiva della promozione dell’assemblea che partiva dalla questione dello stravolgimento del Porto, facendone attracco delle grandi navi da crociera, con effetti devastanti sulla città).

A Roma, è stata proprio l’Unione Inquilini ad essere la promotrice dell’assemblea cittadina della Rete dei Numeri pari verso Verona, ponendo proprio al centro del dibattito il tema delle politiche abitative, da riprendere anche nell’incontro con il Papa.

Una assemblea emblematicamente convocata proprio dentro un’occupazione, quella di Via Ciamarra, nel cuore della periferia sud est della città e, alla quale sono intervenuti anche gli occupanti di un altro complesso nel medesimo territori, di cui sono protagoniste intere famiglie in lotta per il diritto alla casa.

Occupanti, esponenti di associazioni, il portavoce nazionale della Rete dei Numeri Pari, il segretario di Roma della CGIL, docenti universitari, uno dei sacerdoti che è tra i coordinatori dell’evento di Verona, Guido Lanciano, segretario della sede romana di Unione Inquilini che ha introdotto e presieduto l’incontro, si sono confrontati, tutti alla pari e senza gerarchie, in un dibattito a più voci molto serrato.

Contenuti molto forti e radicali: il rovesciamento del “mantra” della legalità: illegale (e contrario alla lettera della Costituzione sulla funzione sociale della proprietà) è lasciare gli immobili vuoti e al degrado; illegale è lasciare le famiglie in vana attesa per decenni di una casa popolare, pure se ne hanno il diritto certificato dalle graduatorie; criminale è sfrattare le famiglie che avrebbero diritto di una casa popolare senza garantire un alloggio alternativa o spezzare le famiglie, dividendo i figli dai genitori; il Giubileo era un anno di remissione dei debiti, chiediamo che vengano sospesi tutti gli sfratti senza passaggio da casa a casa.

Contenuti molto unitari che danno il senso del cammino, tutti uguali dentro un percorso comune: grandi sindacati come la CGIL, come piccole realtà territoriali, associazioni nazionali come Libera o la Rete dei Numeri Pari ed esperienze del volontariato, un sindacato nazionale come Unione inquilini e rappresentanze delle assemblee dei comitati delle occupazioni e dei complessi popolari. Sempre aperti a tutti coloro che vogliono partecipare, nessun veto, solo la condivisione di un percorso collettivo, senza egemonie.

Due sole notazioni finali. Gli interventi degli occupanti: fieri di aver restituito, non solo una speranza alle proprie famiglie, ma anche aver ridato vita, voci e colore a degli edifici ridotti a scheletri inanimati.

L’intervento di Don Mattia Ferrari, un giovane prete neanche trentenne, già con una esperienza alle spalle importante come cappellano nelle navi delle ONG che battono il Mediterraneo per salvare vite umane e uno dei principali collaboratori di Papa Francesco per il meeting di Verona: la Chiesa non vuole porsi alla testa dei movimenti popolari o proporsi come una guida (neanche spirituale); la Chiesa si pone in ascolto per mettersi in cammino assieme, come un compagno di viaggio.

La chiosa finale a Giuseppe De Marzo, coordinatore della Rete dei Numeri Pari: Questa assemblea è stata molto utile per preparare i contenuti dell’incontro di Verona, ma deve essere chiaro che Verona è solo una tappa del cammino. Ci ritroveremo al ritorno da Verona per continuare il viaggio e tradurre le proposte in percorsi attivi.

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