sabato, Dicembre 21, 2024
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Sfratto a Messina. Vedova, con figlio minore, minacciati di sfratto: ore di angoscia

Oggi a Messina l’ennesimo intervento per salvare una donna vedova, con un figlio minore da uno sfratto senza alcuna forma di assistenza da parte del Comune.

Tensione stamattina a Messina per una tentata esecuzione di sfratto nei confronti di una donna, vedova, e di suo figlio minorenne.

Presenti per evitare che la famiglia fosse messa per strada senza alcuna forma di assistenza o garanzia di passaggio da casa a casa da parte del Comune, anche oggi splendido assente.

Solo grazie la mediazione del parroco di Gravitelli, degli assistenti sociali della Messina Social City e la presenza dell’Unione Inquilini ha fatto sì che lo sfratto in un appartamento di via Pietro Castelli fosse rinviato.

Un rinvio breve di quindici giorni per lasciare la casa. Una donna sola, che ha appena avuto un lutto importante, e ha un ragazzo che sta affrontando la perdita del papà con difficoltà e problemi di dispersione scolastica. Una donna che ha subìto di recente anche un infortunio. Una famiglia che non ha i soldi per pagare l’affitto.

Una magra consolazione, il rinvio di soli quindici giorni in più a fronte della grande incognita sul futuro della famiglia, in quanto ad oggi non esiste alternativa al passaggio da casa a strada.

Come denunciato da Unione Inquilini, nel corso del picchetto antisfratto, nel 2022 sono stati emessi a Messina 229 provvedimenti di sfratto, il 300 per cento in più di sfratti rispetto l’anno precedente, di cui il 91% per morosità. Anche il 2023 rischia di chiudersi con numeri al rialzo. L’Unione Inquilini nelle scorse settimane ha parlato senza mezzi di termini di uno “tsunami sociale”, una bomba pronta ad esplodere nella città di Messina, dove nel 2022 si sono registrate già 239 richieste di esecuzione (+334% rispetto all’anno precedente) e 80 sfratti eseguiti con la forza pubblica (+ 321%).

Antonio Currò, neo Segretario provinciale dell’Unione Inquilini Messina, ha dichiarato alla stampa: “La questione abitativa chiede da tempo una soluzione, l’amministrazione Basile ha il dovere di intervenire per garantire un diritto, quello all’alloggio, che viene negato a centinaia di famiglie. Piuttosto che sfratti e sgomberi occorre mettere in atto politiche abitative degne di questo nome. Non è possibile che noi ci dobbiamo attivare per elemosinare attenzione per questi nuclei in difficoltà. Persino gli ufficiali giudiziari si impietosiscono di fronte ad alcune situazioni al limite. Navigare a vista trovando soluzioni temporanee non porta da nessuna parte. Le condizioni abitative di migliaia di famiglie che vivono a Messina sono nettamente peggiorate. Il nodo centrale resta questo: servono misure a lungo termine”.

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