venerdì, Dicembre 27, 2024
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Mozioni sulle politiche abitative, maggioranza vota contro il diritto alla casa

Un dibattito surreale in Parlamento sulle mozioni di indirizzo sulle politiche per l’abitare, presentate dalle opposizioni, cui, in extremis, evidentemente per parare il colpo, se ne è aggiunta una dei partiti di maggioranza.

Il sottosegretario, intervenuto a nome del governo, ha svolto una replica “monstre” di circa un’ora, incomprensibile nei contenuti, in cui ripeteva come una nenia pareri praticamente su ogni capoverso delle premesse e dei conseguenti impegni delle mozioni (citandoli per numero) e riformulandoli uno per uno. Un “pateraccchio” assurdo, degno di una “pièce” del “non senso”, in cui anche solo orientarsi era impossibile, persino per gli addetti ai lavori. Alla fine si è capita una sola: il “taglia e cuci” del governo era un modo per costruire tanti testi “Frankenstein”, uno simile all’altro, per renderli omogenei alla mozione della maggioranza.

Fortunatamente, in questo caso, le opposizioni non ci sono state e hanno rifiutato la “generosa” offerta del governo, che possiamo tradurre in questi termini: “ti dico di sì, solo se dici quello che voglio io.”

Meglio la distinzione, che la melassa maleodorante di una finta unanimità.

Possiamo così fornire alcune chiavi di lettura.

Le mozioni delle opposizioni, pur essendo tra loro diverse e non mancando alcune di ambiguità, hanno questi due punti in comune:

  • La richiesta di un piano casa che abbia al suo centro, come primo punto, l’incremento di offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a canone sociale;
  • Una critica radicale alle scelte del governo che, nella sua prima legge finanziaria, ha gettato fuoco sull’incendio degli sfratti, azzerando il contributo sociale per l’affitto e il fondo per la morosità incolpevole, chiedendo quindi il loro significativo rifinanziamento.

Dentro questi due punti importanti, però, permangono ancora, alcune ambiguità e arretratezze.

In quella del PD, per esempio, la riproposizione di un intervento misto pubblico/privato che non sembra prendere la distanza dal “social housing” all’italiana di Cassa Depositi e Prestiti e una troppo generica presa di posizione sulla cedolare secca alla proprietà.

In quella del Movimento 5 Stelle, una arretratezza nel non prendere una posizione netta nella critica e conseguente richiesta di abrogazione della cedolare secca sul libero mercato.

Sicuramente, per le opposizioni, la mozione più chiara, netta e coerente è quella del gruppo Sinistra e Verdi.

Per la maggioranza, che possiamo dire? Una mozione retriva e arretrata nelle argomentazioni, aleatoria e fumosa negli impegni.

In tanto barcamenarsi, però, emergono alcune priorità, che, però, non sono quelle del vero disagio abitativo.

Per le destre, al primo punto c’è l’intervento pubblico/privato: il famigerato social housing “all’italiana”, in cui il pubblico mette gli incentivi e il privato ricava i profitti (e soprattutto gestisce). Un intervento che non vede (o meglio, non vuole vedere) il cuore della sofferenza abitativa: la mancata risposta alle centinaia di migliaia di famiglie che avrebbero diritto a una casa popolare ma che non ricevono risposte e l’incompatibilità tra i redditi e gli affitti di mercato.

Non poteva, infine, mancare la “ciliegina” della narrazione tossica che incita alla guerra tra poveri. La mozione delle destre si conclude, evidentemente per rimarcarne la centralità, con l’incitamento al governo per scatenare la caccia agli occupanti, come se non vi fossero cause a monte nella sofferenza sociale inevase e non vi fossero responsabilità in chi lascia gli immobili vuoti e a deperire, creando abbandono, degrado e sperpero di risorse.

Tra spazzatura culturale e proposte retrive, in maniera generica, comunque, anche dalla mozione di maggioranza sale il timido invito al governo per “individuare” risorse per rifinanziare i fondi tagliati, naturalmente senza alcuna autocritica e come se a farlo fosse stato qualcun altro. Li aspetteremo al varco!

Insomma, un dibattito deludente e un voto contro il diritto alla casa. Ma qualche segnale di vita viene avanti e il lavorio della coalizione sociale comincia a dare frutti anche nella determinazione delle priorità da parte delle opposizioni.

Al Senato, si annuncia la presentazione di alcune mozioni unitarie delle opposizioni sui principali temi sociali, una in particolare sulla casa. Sarà bocciata con gli attuali rapporti di forza, ma potrà diventare un elemento di programma per un prossimo governo di alternativa.

L’alternativa alle destre, infatti, non è tornare a prima perché quel prima è parte del problema e non della soluzione. La soluzione è un programma che si fondi sull’Agenda Sociale delle associazioni contro le politiche neoliberiste.

In autunno sarà necessaria una grande mobilitazione!

Walter De Cesaris – Segretario Nazionale unione Inquilini

Allegati:
Mozione di maggioranza approvata

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