Lega e Fratelli d’Italia hanno presentato proposte di legge per l’arresto immediato e condanne penali fino a 9 anni per chi occupa un alloggio. Proposte insensate e incivili che mettono sullo stesso piano chi sottrae un alloggio a chi lo abita e chi occupa un alloggio o uno stabile vuoti, lasciati colpevolmente non assegnati dalle pubbliche amministrazioni; i poteri criminali che organizzano i racket e coloro che occupano per necessità indifferibili e per la sopravvivenza del proprio nucleo familiare, fino ad alludere alla possibilità che la norma possa essere estesa a chi è sotto sfratto esecutivo, anche per morosità incolpevole.
L’Unione Inquilini è un avamposto di legalità nei territori difficili della penetrazione delle bande criminali nella gestione degli alloggi pubblici: le nostre sedi hanno subito attentati e aggressioni, hanno denunciato i racket che speculano sul bisogno casa nelle periferie abbandonate, hanno sostenuto anche fisicamente lo scontro contro i tentativi delle famiglie criminali di gestire occupazioni abusive (in ultimo per esempio a Roma contro i tentativi di elementi legati ai Casamonica di occupare alloggi INPS vuoti). Cosa fanno invece, in larga parte del Paese, gli enti gestori e le amministrazioni pubbliche per contrastarle?
Come sindacato condanniamo le occupazioni delle case popolari perché destinate alle graduatorie degli aventi diritto. Non abbiamo scheletri nell’armadio e ci sentiamo pienamente autorizzati a denunciare una campagna ipocrita e incivile, che cerca di nascondere le vere responsabilità.
In Italia ci sono 650 mila famiglie che hanno fatto domanda per una casa popolare e che rimangono senza risposta perché non si realizzano più case popolari da oltre 40 anni.
In Italia ci sono circa 50 mila alloggi popolari vuoti e non assegnati: chi risponde di questo “crimine sociale”?
In Italia, il 90% degli sfratti è per morosità: 150 mila sfratti immediatamente esecutivi a cui se ne aggiungeranno altre centinaia di migliaia a causa del fatto che questo governo non ha rifinanziato il fondo sociale affitti per le famiglie povere e quello per la morosità incolpevole.
Questa politica è criminogena perché i racket criminali ingrassano e lucrano su questa assenza dello Stato.
Case popolari insufficienti e inadeguate, affitti privati troppo alti rispetto ai redditi, politiche fiscali a vantaggio della rendita immobiliare speculativa: questi sono i guasti che provocano il disagio abitativo e rappresentano anche la causa profonda che crea le condizioni per gli affari delle mafie e della criminalità.
Il carcere per i poveri non è la soluzione, è una infamia. E’ il brodo di cultura dell’odio che le destre di governo coltivano come un veleno da diffondere: chi ti ruba la casa è chi sta accanto a te, non chi sta sopra di te e che fa politiche alla “sceriffo di Nottingham”. Basti pensare alla delega fiscale presentata dal governo: una promessa di miliardi di euro alla rendita immobiliare, estendendo la cedolare secca anche agli immobili non residenziali, dove c’è solo il libero mercato degli affitti, mentre non trova 300 milioni per rifinanziare i fondi per gli affitti sottratti ai poveri.
Consideriamo questa proposte di legge incostituzionali, contrarie ai trattati e alle convenzioni internazionali ratificati dall’Italia e ricorreremo in tutte le sedi contro la loro approvazione.
Sarà il welfare carcerario il “visionario” piano casa promesso dal ministro Salvini?
Walter De Cesaris
Segretario Nazionale Unione Inquilini